Specialista
Ortottista a Maglie per una riabilitazione visiva efficace e tempestiva
- Campo Visivo
- Ipovisione
- Pachimetria
- Schermo di Hess
- Tomografia Ottica OCT
- Tonometria
- Topografia Corneale
A cosa serve la visita ortottica?
La valutazione ortottica che precede la riabilitazione può essere necessaria per difficoltà che emergono già in età pediatrica. La causa di tali disturbi della vista può essere riconducibile a disfunzionalità della motilità oculare e della visione o ad altra origine, ad esempio psicologica. La prevenzione in età infantile è essenziale per evitare l’insorgenza, la cronicizzazione o il peggioramento di determinati sintomi. L’ortottista si occupa anche di disturbi della vista in età adulta, come nel caso della sindrome da affaticamento che colpisce chi trascorre molte ore davanti allo schermo del computer. In caso di necessità, potrai eseguire gli esercizi ortottici di riabilitazione presso il Centro Medico BioFocus a Maglie oppure a domicilio.
In che cosa consiste una visita ortottica?
Durante la visita ortottica, lo specialista esclude o individua patologie e disturbi muscolari o nervosi che interessano l’apparato visivo, per stabilire eventualmente la terapia riabilitativa. La visita è suddivisa nelle due fasi fondamentali di anamnesi e di esame obiettivo. La visita si conclude con l’indicazione degli eventuali esercizi ortottici di riabilitazione.
Anamnesi
In una prima fase della visita ortottica lo specialista raccoglie informazioni sui sintomi del paziente, dalle loro caratteristiche al grado del disturbo percepito. Il momento della comparsa può fornire ulteriori indicazioni sull’eventuale correlazione con determinati fattori soggettivi o ambientali e con altre patologie. L’ortottista indaga anche lo stile di vita del paziente, per valutare quali abitudini possano influire sulle capacità visive. Nel caso in cui la visita ortottica sia rivolta a bambini, chiaramente saranno i genitori a fornire le informazioni necessarie. Non è comunque escluso un coinvolgimento del giovane paziente capace di comunicare alcuni sintomi, per agevolare la diagnosi. Le visite ortottiche successive alla prima prevedono, prima dell’esame obiettivo, una valutazione dell’efficacia delle terapie e dell’evoluzione dei sintomi anche tramite colloquio anamnestico.
Esame obiettivo
La visita ortottica prevede l’esecuzione di diversi test oftalmici. La valutazione dell’acuità visiva è eseguita tramite la misurazione della vista per indagare la presenza di difetti refrattivi: miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia. L’ortottista verifica anche che gli occhi agiscano insieme a diversi livelli di profondità, ovvero se è presente la visione binoculare. È previsto poi l’esame della motilità oculare, per escludere limitazioni al movimento dei muscoli degli occhi, singolarmente per ogni occhio e in visione simultanea. Test specifici serviranno ad approfondire ciò che emerge durante la visita. Ad esempio in caso di strabismo alcuni test verificano l’entità della deviazione e valutano lo stato dei muscoli interessati. Se durante l’anamnesi è emerso un sospetto di disturbo specifico dell’apprendimento a carico del piccolo paziente, ulteriori test serviranno a indagare eventuali limitazioni funzionali, motorie o percettive, della vista.
Quali sono i disturbi e le alterazioni della vista
La visita ortottica permette di identificare disturbi visivi di varia natura sia negli adulti che nei bambini. L’adulto può avere fastidi dovuti a difetti refrattivi non diagnosticati, che possono emergere nella valutazione ortottica. Altri sintomi di affaticamento oculare possono essere ricondotti a cattive abitudini. Per esempio, il prolungato ed eccessivo impiego dei muscoli oculari davanti agli schermi può determinare l’insorgenza di cefalea, visione doppia, difficoltà nella messa a fuoco. Strabismo e ambliopia sono anomalie della visione binoculare a volte connesse fra loro. L’ambliopia spesso si sviluppa quando la differenza di acuità visiva fra gli occhi è notevole, per cui quello meno capace è utilizzato sempre meno, portando nel tempo all’ulteriore decremento della capacità visiva. Lo strabismo, cioè la deviazione degli occhi, dipende da difetti di convergenza dei muscoli oculari spesso causati proprio dal minor utilizzo di un occhio rispetto a quello più capace.
Nel caso dei bambini, una diagnosi tempestiva è essenziale: non sempre lo strabismo è visibile se non attraverso dei test. La causa del disturbo deve essere indagata per la cura delle patologie alla sua base e per un’efficace terapia. Alcuni disturbi strettamente legati alla motilità oculare possono avere origine in malattie neurologiche, sistemiche o endocrine. Il nistagmo, cioè il movimento rapido e involontario dei bulbi oculari, come la diplopia (vista doppia) o la paralisi oculare, possono essere causati da un trauma e dalle conseguenti lesioni cerebrali. L’ortottista può diagnosticare anche altri disturbi, di rifrazione o di percezione dei colori, per un’assistenza completa al paziente.
Visita ortottica a Maglie: quando farla?
Alcuni dei disturbi che compaiono in età precoce sono trattati con terapie che erroneamente si basano esclusivamente sui sintomi anziché sulla loro origine. Bambini che abbiano ricevuto una diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento, o che abbiano anche solo difficoltà nella lettura, dovrebbero essere sottoposti a visita ortottica. Solo così l’ortottista potrà escludere la presenza di anomalie nel funzionamento oculare. I problemi legati alla postura spesso sono conseguenza di visione distorta, così come le emicranie, l’irritabilità o la stanchezza. In presenza di una determinata sintomatologia, approfondimenti su tutti gli aspetti fisici o psicologici sono ancor più necessari in età infantile, perché una corretta diagnosi evita patologie difficilmente trattabili in età adulta. Una visita ortottica è consigliata anche ad adulti che per lungo tempo durante la giornata impiegano la vista davanti ad un monitor come quello del computer. L’astenopia è un disturbo che deriva da un utilizzo eccessivo dei muscoli oculari, e determina difetti visivi, fastidio e irritazione oculare. Anche l’emicrania è un sintomo da indagare con l’ortottista, perché può dipendere da disturbi poco percettibili di cui il paziente non è del tutto consapevole e che nel lungo periodo creano stress.
La prima visita ortottica per bambini
La prima valutazione ortottica deve essere prevista all’età di tre anni se non sono presenti sintomi né fattori di rischio collegati anche a familiarità. Se, al contrario, in famiglia sono presenti problemi di vista o il bambino ha occhi non allineati o facilmente irritabili (lacrimano di frequente o sono disturbati dalla luce) è consigliabile una visita anche in età neonatale. Anche postura scorretta e ritardo motorio possono essere causa o conseguenza di anomalie oculari. Difetti di vista non eccessivi possono non essere evidenti alla nascita, ma essere individuati solo quando il bambino è in età scolare o prescolare, e mostra difficoltà a svolgere attività semplici come disegnare e leggere. Una visita ortottica precoce è quindi raccomandabile a qualunque bambino, per limitare il rischio di un’evoluzione dei difetti visivi che in età adulta potrebbero essere trattati con difficoltà.
Visita ortottica per adulti
Una visita ortottica è consigliata agli adulti in presenza di disturbi ricorrenti, soprattutto a coloro che passano lungo tempo davanti al computer. L’uso eccessivo dei muscoli oculari è causa non solo di cefalea, ma anche di visione doppia o offuscata, secchezza oculare o lacrimazione. Altri segnali di affaticamento oculare sono la fotofobia, il bruciore agli occhi, oppure lo stress. L’ortottista dovrà indagare la causa attraverso un’anamnesi in cui approfondirà lo stile di vita del paziente. In base alla documentazione potrebbe evidenziarsi già un disturbo visivo che potrebbe in sé essere causa di astenopia. Se non diagnosticato, sarà l’ortottista a indagare queste patologie attraverso opportuni esami di approfondimento.
FAQ - Domande frequenti
La visita oculistica, invece, è effettuata da un oftalmologo, che in quanto medico può utilizzare farmaci durante la visita per definire la diagnosi. L’oculista può individuare ogni patologia, dal distacco della retina al glaucoma, individua difetti visivi quali miopia e astigmatismo, e può prescrivere terapie e lenti per correggere il disturbo ed eseguire all’occorrenza interventi chirurgici.
Ortottisti e oculisti collaborano a stretto contatto. Inoltre, entrambi si relazionano anche con altri professionisti di altre discipline, in base alle necessità che emergono dalla valutazione ortottica.